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Italiano > Inglese: Testo storico politico, circa 38800 parole

Testo storico politico
Il kibbutz:la realizzazione pratica dell'ideale sionista

150 pagine: circa 38800 parole

1 mese

Esempio di testo:
Il sionismo può essere considerato l’ultimo grande movimento nazionalistico sorto in Europa durante il periodo risorgimentale ottocentesco. Esso, a differenza degli altri movimenti indipendentisti che miravano, esclusivamente, ad ottenere l’indipendenza nazionale, aveva anche un altro obbiettivo: la creazione di un <<nuovo ebreo>> in una nuova società ebraica.
In particolare solo un popolo di produttori di agricoltori, e non un popolo di <<parassiti>> economici che si dedicano esclusivamente alle attività intellettuali e terziarie, avrebbe potuto guidare la rinascita nazionale.
Di conseguenza, era necessario rovesciare il sistema di valori e lo stile di vita dell’ebreo della Diaspora e creare una classe di lavoratori agricoli.
Quanto ha scritto Arthur Ruppin in proposito, è molto esplicativo:

“Affinché gli ebrei possano convivere in gran numero e in masse compatte, essi devono essere rappresentati in tutte le professioni e specialmente nell’agricoltura. Il vero senso della patria, la reale unificazione con il suolo paterno, sorge in un popolo soltanto allorché esso trae col proprio lavoro il suo nutrimento da questa terra. Una salda collettività ebraica può sussistere unicamente dove ci siano contadini ebrei. Solo là ricominceranno a scorrere le fonti del sentimento della natura, sino ad oggi chiuse per gli ebrei del ghetto”#.

Le origini di questo movimento rivoluzionario vanno ricercate nelle comunità ebraiche della Russia zarista; è quindi necessario analizzare, prima di tutto, quali erano le condizioni politiche, sociali ed economiche degli ebrei nell’impero Zarista.
La presenza ebraica nell’Europa dell’Est iniziò a diventare numericamente rilevante ai tempi delle crociate, quando nacquero le prime comunità autosufficienti, separate dal resto della società e caratterizzate da una propria dimensione religiosa culturale e civile.
Nel corso del tempo le comunità ebraiche si dotarono d’indipendenti istituti religiosi, comunitari, assistenziali, di tribunali e di organi amministrativi che regolavano qualsiasi aspetto della vita individuale e collettiva.
Nel Seicento, durante il momento di massima autonomia, le istituzioni delle comunità erano "[…] le uniche reali rappresentanti della popolazione ebraica […]" e le comunità stesse, o Kahal, avevano "[…] un potere contrattuale [così forte] nei confronti delle autorità del paese da poterle considerare come una specie di stato ebraico indipendente all'interno degli stessi stati cristiani"#.
La storia di tali collettività cambiò radicalmente nella seconda parte del XVIII° secolo, quando, in seguito alle spartizioni della Polonia (1772,1793,1795) tra Prussia, Austria e Russia la maggior parte di esse fu posta sotto il controllo dell'autorità zarista. Per capire la vastità del fenomeno basti considerare che con tali annessioni "più della metà dei figli d'Israele sparsi nel mondo divennero sudditi russi"#.
La presenza di un numero così elevato di ebrei, all’interno dell’impero russo, determinò il sorgere di <<una questione ebraica>> caratterizzata dall'aspra contrapposizione "[…] tra l'assolutismo intransigente del governo e le richieste di autonomia avanzate dalle autorità ebraiche”#.
Gli imperatori succedutisi sul trono russo, dall'ultima decade del Settecento cercarono di assimilare la popolazione ebraica limitando progressivamente l'autonomia delle sue istituzioni, ma finirono per ottenere il risultato opposto: il rafforzamento della ghettizzazione.

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Sciences/Non-fiction books

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