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Italiano > Inglese: Letteratura Italiana Contemporanea, 5.000 parole
-Letteratura Italiana Contemporanea.
- 5.000 parole
-25/10/2013
Esempio di testo:
L’attualità delle tematiche affrontate nei romanzi di Paolo Volponi insieme al costante impegno civile che caratterizza la sua opera letteraria, sono alcuni degli elementi che fanno dell’autore urbinate un’attento osservatore e narratore della società contemporanea. Avvisaglie e anticipazioni delle dinamiche che hanno portato alle recenti crisi economiche e sociali che l’Europa e il mondo stanno attraversando negli ultimi anni sono tematiche centrali della sua opera poetica e narrativa. Interpretando in letteratura quel cambiamento antropologico della tarda modernità che intellettuali come Pasolini e studiosi come De Martino avevano già indagato come tratto caratteristico dell’Italia del dopo boom-economico, Volponi ha saputo rappresentare in maniera originale con la sua prosa, rinnovando in ardite sperimentazioni la propria lingua letteraria, la società italiana dei decenni difficili che seguono le lotte sociali degli anni ‘70. Raro esempio di poeta civile, la figura di Volponi attraversa la recente storia letteraria italiana come un privilegiato testimone delle contraddizioni e delle dinamiche che hanno caratterizzato l’evoluzione della società della nostra Repubblica dal dopoguerra all’odierno assetto di paese post-industriale. Autore che vanta un’inattuale considerazione del ruolo civile e politico che la cultura e l’arte occupano nella costruzione dell’identità sociale del nostro paese, Volponi costruisce le sue opere letterarie vivendo, senza tentare facili risoluzioni e anzi assumendola come condizione essenziale del suo impegno letterario, la contraddizione tra la tensione etica dell’intellettuale impegnato e la coscienza del generale svuotamento di senso nel mondo contemporaneo, conseguenza della mercificazione di un’arte e di una letteratura ormai ridotti a meri strumenti di intrattenimento. Soprattutto nelle ultime opere volponiane è costante l’inscindibilità tra la polemica ideologica e l’opera di rinnovamento linguistico cui la sua scrittura è sottoposta: «[...] c’è l’appropriazione di termini, di discorsi, di modelli che sono propri del capitale, ma che vengono da me straniati e deformati per evidenziare, sotto la loro effervescenza, il vuoto di ogni apparente discorso nuovo» . A quella che egli definiva come “indulgenza” di buona parte della produzione letteraria nostrana nei confronti dell’epoca della morte delle ideologie, dell’epoca del cosidetto pensiero debole, Volponi contrappone la necessità di una funzione civile della letteratura. La letteratura è per l’autore sostanzialmente «una forma del fare politica [...] nel senso più alto e più ricco del termine », ed è infatti da questa concezione della letteratura che deriva la preminenza della dimensione dell’utopia nelle pagine volponiane. Un’utopia che da orizzonte di riferimento al quale tendere si trasforma, soprattutto nei suoi ultimi lavori, in possibilità stessa di comprensione della realtà e di conseguente azione sulla stessa. In seguito all’esperienza di Corporale (1974) la lingua di Volponi si fa più dura, inseguendo una materialità “cosale”, e caricandosi in questo oggettivarsi di nuovi significati che la liberano da un suo uso codificato, remissivo, nei confronti del reale. Nel frattempo infatti si sono consumati nella storia della nostra repubblica, «molti disastri, molti delitti, compreso quello praticato su di lui [su Pasolini] ». La morte dell’amico e maestro Pasolini, nel novembre del 1975, segna infatti profondamente la coscienza dell’autore urbinate, tanto da divenire l’emblema stesso dell’inattualità del ruolo dell’intellettuale nella società contemporanea, il segno di un’Italia che tacita violentemente quelle voci che coraggiosamente “cantano” fuori dal coro. Con gli anni ottanta viene a cadere nell’autore urbinate l’illusione che una “critica d’avvertimento” possa essere utile a «smuovere le cose, tanto nella letteratura che nella vita ». Anche il tema dell’industria, centrale fin dagli esordi letterari dell’autore, estende i suoi confini, abbracciando i temi ad esso correlati del disastro ecologico (Il pianeta irritabile), e quello generale e onnicomprensivo del potere (Le mosche del capitale). Volponi registra i cambiamenti della società italiana mutando analogamente la sua scrittura, rendendola meno accomodante, necessariamente allegorica in una prospettiva di resistenza a qualsiasi forma di acquiescenza nei confronti delle vuote logiche imposte dal consumismo, alle quali non è esente l’industria letteraria. Nelle sue pagine è sempre presente una tensione poetica e linguistica indirizzata verso la ricerca di uno spazio letterario di autonomia, dove sia possibile ricostruire, anche solo temporaneamente, un senso ormai perdutosi. Le ultime opere ci consegnano quindi un autore che grazie a questo attento lavoro di ricerca stilistica oltrepassa la ormai statica e “indulgente” forma tipica del romanzo, riprendendo altri generi della tradizione letteraria italiana, come l’operetta morale leopardiana o il dialogo filosofico, o ancora il poema cavalleresco, e combinandoli con lo sguardo demistificatorio derivato dall’adozione della lente straniante del grottesco e dell’ironia della satira come elementi strutturali della propria poetica.
La coscienza della inattualità del romanzesco e la ricerca di una nuova forma adeguata a raccontare la contemporaneità ha inizio con Corporale, romanzo in cui l’autore inizia a scuotere il proprio linguaggio, confondendo i confini tra prosa e poesia, operazione che lo porterà poi ad approdare allo sperimentalismo di quella lingua “ardita” che caratterizza Le mosche del capitale e le ultime raccolte poetiche Con testo a fronte e Nel silenzio campale. E’ lo stesso Volponi in un’intervista-dialogo con Filippo Bettini a delineare le tappe di questa evoluzione linguistico-formale: «Ma soprattutto debbo a Corporale le fondamenta, l’esercizio, il metodo della mia ricerca successiva [...] Ne è un’ulteriore dimostrazione quella lingua “ardita” di cui parlavamo. E’ una lingua che cerco di far vivere e reagire in mille modi: la muovo, la scuoto [...] Ci sono pagine del libro in cui si può trovare la chiave della grande audacia che ispirerà più tardi le creazioni poetiche di Con testo a fronte e Nel silenzio campale o il tessuto narrativo del Pianeta irritabile e delle Mosche del capitale ».
Specialization required
Arts/Entertainment
Language pair(s)
Italian
> English
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